Di cosa si occupa il Mental Coach nel Volley ?
Il Mental Coach sviluppa abilità per gestire lo stato interiore negli atleti sviluppando atteggiamenti mentali vincenti: combattività, coraggio, determinazione, concentrazione, volontà, sacrificio, rispetto, fiducia.
Crea attitudine a ragionare in profondità e velocemente così come il gioco lo richiede
Fornisce strategie per sviluppare l'istinto intuitivo e l'apertura mentale: nella schiacchata, nella difesa.
Aiuta lo staff ad armonizzare i temperamenti all'interno della squadra, a risolvere i conflitti personali che (inevitabilmente) si creano durante la stagione sportiva
Individua, aiuta a formulare correttamente e condivide gli obiettivi (della società, dei giocatori e allenatori) e sviluppa un metodo e delle abitudini tali da raggiungere e superare le aspettative iniziali
Crea attitudine a ragionare in profondità e velocemente così come il gioco lo richiede
Fornisce strategie per sviluppare l'istinto intuitivo e l'apertura mentale: nella schiacchata, nella difesa.
Aiuta lo staff ad armonizzare i temperamenti all'interno della squadra, a risolvere i conflitti personali che (inevitabilmente) si creano durante la stagione sportiva
Individua, aiuta a formulare correttamente e condivide gli obiettivi (della società, dei giocatori e allenatori) e sviluppa un metodo e delle abitudini tali da raggiungere e superare le aspettative iniziali
Qual'è il primo OBIETTIVO del Mental Coach nel Volley ?
Semlplicemente mettere le persone nelle condizioni migliori per esprimere il proprio potenziale.
Nel Volley vuol dire preparare gli atleti ad avere un grado ottimale di arousal (attivazione) nel momento in cui è richiesta la peak performance (la massima prestazione).
Nel Volley vuol dire preparare gli atleti ad avere un grado ottimale di arousal (attivazione) nel momento in cui è richiesta la peak performance (la massima prestazione).
“Voglio due caratteristiche nei miei giocatori: umili e affamati”
Le due caratteristiche citate da Barbolini, rispecchiano lo stile con cui giocatori, staff, allenatori, devono necessariamente avere per iniziare un lavoro ottimale dal punto di vista sportivo.
UMILI: perchè è il migliore atteggiamento per non smettere mai di imparare
AFFAMATI: perchè la fame di vittoria è entusiasmo, grinta, voglia di emergere e di non mollare mai
Pur essendo in alcuni delle doti innate, si possono "allenare" anche in quelle situazioni dove si pensa, purtroppo, che non ci sarà "nulla dafare": Questo si è un atteggiamento negativo.
Massimo Barbolini
Difendo? No, attacco! Ecco il motto interiore del giocatore che sta difendendo: una condizione mentale che non costringa a subire passivamente, ma che permetta sempre di avere un vantaggio psicologico, in questo modo la difesa diventa un fondamentale d’attacco oltre che di difesa.
INTERPRETIAMO E CI FOCALIZZIAMO SUGLI EVENTI
La mia RAPPRESENTAZIONE INTERNA non e’ l’ esatta RIPRODUZIONE DELL’EVENTO, è una lettura che io assegno ad un determinato fatto su cui concentro la mia attenzione: ecco perchè, banalmente, la realtà che io percepisco non è la stessa che percepisce un’altra persona.
La mappa non è il territorio ...
Ognuno di noi vive il mondo ponendo attenzione a determinate esperienze piuttosto che altre, registrando questi “dati” su un determinato canale visivo, uditivo, cinestesico, dando diversi significati, non sempre i più funzionali.
Competenze del Mental Coach
Una delle competenze del Mental Coach in ambito sportivo è di aiutare gli atleti a ridisegnare la propria lettura dell'evento negativo accaduto, spesso radicato nel tempo, in modo che nel presente e nel futuro abbiano una visione ottimale dell'errore, della situazione, della prestazione opaca, tale da non incidere negativamente sullo stato psicofisico e di conseguenza sulla qualità della performance sportiva. Il lavoro è basato su un processo rapido di ricontestualizzazione e ancoraggio della nuova lettura.
Molti atleti rimangono sorpresi di quanto sia semplice questo processo
Molti atleti rimangono sorpresi di quanto sia semplice questo processo
Comunicare efficacemente
- Utilizzare diversi “canali” mentre comunico: fare riferimenti a immagini, suoni e sensazioni
- Dire cosa vogliamo, non cosa NON vogliamo
- Trasmettere con il corpo e la voce il messaggio in modo congruente
- Correggere il comportamento, l'azione e mai la persona
- Usare le storie per lasciare messaggi nascosti. Nelle storie ci si identifica e si può mandare il messaggio in modo indiretto, implicito
- Essere flessibili e adattare la comunicazione all’interlocutore in quel momento
- Dire cosa vogliamo, non cosa NON vogliamo
- Trasmettere con il corpo e la voce il messaggio in modo congruente
- Correggere il comportamento, l'azione e mai la persona
- Usare le storie per lasciare messaggi nascosti. Nelle storie ci si identifica e si può mandare il messaggio in modo indiretto, implicito
- Essere flessibili e adattare la comunicazione all’interlocutore in quel momento